Intervista a Mattia Filippi

Vivo a Faedo, città dove sono cresciuto e mi sono appassionato di vino e della terra. Proprio per questa vocazione, una volta terminati gli studi in enologia e dopo aver lavorato nelle zone viticole più famose del mondo, ho deciso di iniziare quest’avventura, prendendo in affitto un ettaro di vigna a sud di Trento, in una zona storica per la viticoltura trentina denominata Casteller. Qui c’è una vigna unica conosciuta come il Poggio, descritto da alcuni come “il Vigneto Tempio”. Con l’aiuto di mia moglie, Rossella Marino Abate, anch’essa enologa, produciamo vini con uve pregiate, secondo una logica di alta sostenibilità viticola, grande rispetto della materia prima e forte impegno per una qualità assoluta.

Quali sono i tuoi principi ispiratori?

Produrre i miei vini a Faedo, nei piccoli vigneti di famiglia, è sempre stato un forte desiderio; farlo senza compromessi e con la ricerca della massima identità territoriale è una continua, costante, personale ricerca.

Quali sono i tuoi obiettivi?

Credo molto nella ricchezza e bellezza delle sfumature che possono rendere unici e irripetibili i diversi territori viticoli, come nelle opere d’arte. I miei obiettivi sono legati alla ricerca e alla valorizzazione delle sfumature dei diversi vigneti per dar loro una forte caratterizzazione di identità territoriale. Solo il tempo poi potrà decretare se un territorio viticolo sarà un’opera d’arte di valore.

Come il tuo territorio/vallata influisce sui tuoi vini?

Sempre legato al concetto del valore dell’identità, il rapporto territorio-vini è un rapporto biunivoco. Sicuramente il clima e il contesto ambientale hanno un’influenza positiva sui vini, sulla loro anima verticale ed elegante e amplificano l’espressione del dna dei vini di montagna. Ma sono proprio questi caratteri che sono espressi orizzontalmente su tutti i vini di questo territorio, seppur figli di diverse mani e interpretazioni. A loro volta i vini influenzano il territorio stesso rendendolo riconoscibile, unico e quindi di valore.

Sei un vignaiolo perché…

Produrre vino non è la mia attività principale, ho la fortuna però di produrlo in giro per l’Italia e per il mondo in collaborazione con molte altre aziende, anche con molti Vignaioli. Ed è bello vivere, condividere e applicare in tanti territori viticoli i princìpi dei vignaioli e vederne maturare i frutti.

Il vignaiolo vero è mio padre Michele, che giorno dopo giorno cura le vigne e mi accompagna in questo percorso di produzione, ricerca e crescita; ed è alla sua perseveranza e costanza che dedico ogni annata e ogni bottiglia dei nostri vini.